Zintek - Childrens surgical Hospital

In other words, a standard center that was to function as hard core for the support structures, varying on the basis of different urban and sanitary situations: despite its evident nature as a technological “machine”, it still belonged to the period of emergency architecture, which Piano was practicing in those years in the local workshops in Otranto and Bari. The “machine” was designed to move like a meccano at the disposal of the various needs and possible emergencies, and to some extent it suffered a certain abstractness of its function, as the only constant element in widely variable contexts. The ideal hospital designed for Veronesi, on the other hand, while adhering to the nature of a “model”, strongly emphasized the need for care when dealing with attention to the human being, following the only certain indication offered to scientists and architects by the history of twentieth-century architecture: thePaimiosanatoriumdesigned by Finnish architect Alvar Aalto with his wife Aino, which in the 1930s set the standard for a new approach to the topic of care. The patient’s suffering and personality had to be placed at the center of a “psychological” design, which conceived the building as an integral part of the healing process. I believe this is what Piano was referring to, when he said: “with Veronesi we conducted a study centered on the model hospital, the Un nucleo standard, insomma, che avrebbe dovuto funzionare come hard core delle strutture di supporto, variabili in funzione delle diverse situazioni urbane e sanitarie: nonostante la sua evidente natura di “macchina” tecnologica, apparteneva ancora alla stagione dell’architettura di pronto intervento, da Piano praticata in quegli anni nei laboratori di quartiere a Otranto e a Bari. La “macchina” si spostava come unmeccano a disposizione delle varie esigenze e delle possibili emergenze, e in qualche misura scontava una certa astrattezza della sua funzione, essendo l’unica costante in contesti ampiamente variabili. L’ospedale ideale studiato per Veronesi, invece, pur attenendosi alla natura di un “modello”, riportava in maniera forte l’esigenza della cura sull’attenzione all’essere umano, seguendo l’unica indicazione certa che la storia dell’architettura del XX secolo aveva offerto a scienziati e architetti: il sanatoriodi Paimioprogettatodal finlandese Alvar Aalto con la moglie Aino, che negli anni Trenta segnava lo standard di un nuovo approccio al tema della cura. La sofferenza e la personalità del paziente andavano messe al centro di una progettazione “psicologica”, che pensava all’edificio come parte integrante del processo di guarigione. Credo che a questo volesse alludere Piano quando dichiarò: “con Veronesi facemmo uno studio per l’ospedale modello, la cui