- Progetto Architettonico / arch. M. Varratta
- Strutture / Studio ing. P. Costa - Genova
- Impianti / ing. Sandro Morandi Associati e CVD Progetti - Genova
- Direzione Lavori / geom. L. Delehaye
- Impresa Edile / Delucchi Costruzioni - Genova
La realizzazione del progetto della villa unifamiliare realizzata a Genova-Nervi porta la firma dell’architetto genovese Maurizio Varratta.
Si tratta di un progetto di edilizia residenziale di qualità e sostenibilità che fonde in sé il rispetto per la natura e l’ambiente urbano circostante, nonostante un’immagine moderna e l’uso di materiali naturali riciclati e riciclabili (e una forte connotazione innovativa).
Le coperture in zinco-titanio zintek® conferiscono all’edificio una sagoma pulita ed elegante, in cui tutti gli elementi si amalgamano in modo armonioso.
Nella realizzazione di questo edificio ecosostenibile ed ecocompatibile la copertura ventilata, che ricorda una chiglia rovesciata, realizzata In zinco-titanio, ha contribuito al raggiungimento di ottimi risultati estetici e funzionali, grazie anche alle caratteristiche intrinseche dello zintek® – tra cui la duttilità, la durabilità, la sostenibilità e la totale riciclabilità. Senza contare che, a fronte della peculiarità del tipo di rivestimento, i pannelli fotovoltaici e quelli del solare termico, ormai indispensabili per il raggiungimento dei parametri di sostenibilità richiesti, si integrano e armonizzano con la copertura stessa, nel rispetto dei vincoli paesaggistici e urbanistici imposti dalle normative di governo del territorio.
Abbiamo approfondito le tematiche del progetto direttamente con l’architetto Varratta.
L’intervento ha un valore intrinseco importante. Dal punto di vista urbanistico ed edilizio abbiamo operato in una zona molto delicata del comune di Genova, soggetta a vincolo paesaggistico e inserita in un tessuto storico consolidato. Siamo riusciti a progettare e realizzare un edificio moderno nel rispetto dei parametri indicati dal Comune introducendo, vista la forma della copertura, lo zinco come rivestimento e finitura, in alternativa all’uso dell’ardesia e del coppo, materiali già ampiamente presenti nel tessuto storico esistente. Il riscontro è stato molto positivo, non solo per gli attori coinvolti nel progetto, ma anche per il Comune di Genova, poiché, grazie alle sue peculiari caratteristiche di aspetto, di invecchiamento e di ossidazione, lo zinco ha fatto in modo che l’edificio si integrasse perfettamente con tutto il suo intorno, armonizzandosi con il paesaggio e con gli altri edifici, senza entrare mai in contrasto con il tessuto edilizio esistente, nonostante la forma non convenzionale del nuovo edificio.
Come studio d’architettura abbiamo scoperto lo zintek® come materiale per le costruzioni in tempi recenti. Avevamo già usato in passato le coperture metalliche, ma con scarso risultato tecnico e architettonico. Lo zinco-titanio ha la caratteristica di essere un materiale naturale, quindi di più facile integrazione estetica, ma nello stesso tempo, grazie a particolari tecniche di posa, permette di ottenere elevate performance di tenuta all’acqua e di chiusura esterna e si presta facilmente a essere utilizzato come copertura di un edificio di pregio. La scelta di impiegare questo tipo di copertura ci ha permesso, inoltre, da un lato di aumentare le prestazioni energetiche dell’edificio, migliorando la coibentazione termica a fronte della realizzazione di un tetto ventilato, e dall’altro di aumentare le prestazioni estetiche, inserendo in modo semplice e armonico i pannelli fotovoltaici e quelli solari termici. La stessa cosa vale per le linee vita, grazie all’impiego di accessori appositi per le aggraffature.
In un tetto tradizionale, in ardesia o in laterizio, l’inserimento di questi componenti impiantistici e di sicurezza, ormai indispensabili, non ci avrebbe permesso di ottenere lo stesso risultato tecnico-estetico garantito dallo zinco-titanio e avremmo rischiato di realizzare una sorta di “mostro di Frankenstein”. Questo perché, nonostante il massimo impegno per cercare le possibili soluzioni per consentire il montaggio degli elementi di cui sopra, i necessari attraversamenti di cavi e tubazioni sarebbero risultati esteticamente insoddisfacenti. Senza contare i problemi legati alla difficoltà tecnica per riuscire a sigillare, a montaggio compiuto, tutte le forature eseguite in precedenza per garantire la tenuta all’acqua.
Lo stesso ragionamento può essere applicato alle finestre previste sulle falde inclinate: infatti, o si cerca di realizzare complicati abbaini, o il semplice montaggio di finestre a filo, tipo Velux, rimane complesso e soprattutto forzato. Mentre con un tetto in zinco-titanio, applicando dei dettagli specifici, si può riuscire facilmente a ottenere un buon risultato, che ricorda una modellazione del tetto stesso e non un elemento aggiunto.
Lo zinco mi riporta al concetto di naturalità, perché per sua essenza è un materiale naturale; non sa di artefatto, come potrebbe accadere impiegando altri tipi di metalli, molti dei quali richiedono trattamenti ulteriori come la preverniciatura, invecchiano molto rapidamente e nell’invecchiare esteticamente peggiorano.
Al contrario, lo zinco invecchiando migliora, ha un colore naturale e immutabile, mantiene sempre la sua facilità di lavorazione e per queste sue caratteristiche lo stiamo proponendo in altri progetti che stiamo eseguendo a Milano, anche in contesti delicati.
Per il nostro modo di fare architettura risulta un materiale molto versatile, che si presta a innumerevoli tipologie di lavorazione; sicuramente richiede una certa capacità di sviluppare particolari e dettagli per la sua applicazione, ma questo rappresenta la peculiarità di una gestione sartoriale e artigianale del progetto architettonico. Non ci sono limiti al suo impiego, a condizione che si abbia una buona conoscenza del materiale, delle sue caratteristiche e delle tecniche applicative, e si esegua poi un montaggio accurato che rispetti i parametri di applicazione e di giunzione richiesti dal materiale stesso.
Dirò una cosa forse ovvia, ma è la verità: nel progettare un nuovo edificio quello che conta è la trasparenza con gli organi di controllo e la volontà e l’impegno a riuscire a realizzare il progetto proposto nel massimo rispetto delle regole. Questo non significa certamente eseguire un edificio ricopiando, nelle forme e materiali, quelli già presenti nell’intorno del lotto di intervento, andando a reprimere la propria capacità di espressione; ma significa, viceversa, andare a realizzare un progetto rispettoso del genius loci, attraverso la conoscenza profonda delle regole e la loro interpretazione.
In questo caso, come in altri casi, quello che conta davvero è riuscire a costruire un dialogo virtuoso e trasparente con le istituzioni e gli organi di controllo, andando a operare attraverso un processo partecipato, magari difficoltoso e complicato, ma alla fine appagante per il risultato ottenuto, che a volte è stato raggiunto anche con soluzioni che potevano sembrare inizialmente incompatibili.
La fiducia che si ottiene con l’onestà intellettuale, la professionalità e il rispetto permette, come in questo caso, di ottenere risultati quasi impossibili grazie alla squadra che si riesce a creare tra tutte le professionalità e gli organi di approvazione e controllo.
Sì. Abbiamo progettato i nuovi headquarters di Prysmian Group, nel quartiere Bicocca di Milano. Una ristrutturazione enorme, molto importante, per la quale abbiamo realizzato tutte le coperture in zinco-titanio zintek®. Si tratta di un ex edificio industriale dismesso, riconvertito a uffici, quasi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, che ha avuto molti riconoscimenti in ambito architettonico per la sua integrazione con la natura, grazie alle serre bioclimatiche, per l’uso dei materiali e per la sua ecosostenibilità. Ancora oggi, dopo tre anni dalla sua realizzazione, riscuote successi anche grazie ai materiali usati.
Aggiungo, inoltre, un aspetto che ci è sempre appartenuto e che progressivamente è diventato fondamentale in tutti i progetti che affrontiamo nello studio: mi riferisco a una sorta di prefabbricazione di componenti architettonici che progettiamo e che ci porta spesso a realizzare edifici costruiti altrove poi assemblati a secco in cantiere. Questo processo, che parte dall’ideazione iniziale per arrivare alla produzione di particolari e dettagli in scala 1:1, ci permette di avere un controllo molto spinto sulla qualità degli edifici che realizziamo.
Con questo tipo di approccio metodologico è facile capire che una copertura realizzata in zinco-titanio zintek® si presta benissimo a essere utilizzata, perché può essere montata in tempi brevi, su strutture già predisposte.
Per concludere, vorrei anche evidenziare che la versatilità e la malleabilità di questo materiale ci ha permesso di provare a impiegarlo anche per realizzare controsoffitti e rivestimenti murali con ottimi risultati e che ora stiamo provando a utilizzarlo anche per altre soluzioni e componenti da impiegare nei nostri prossimi progetti.
Ancora una volta lo zinco-titanio zintek® si conferma come un materiale “magico”, in grado di apportare nei progetti architettonici – dagli interventi su piccola scala ai grandi progetti di riqualificazione – una solidità e durevolezza propri solo di una copertura in metallo, ma anche uno stile e una armonia unici.