Una nuova dignità per la “Tenda dei patriarchi”
Un progetto di riqualificazione che, con una particolare attenzione al disegno della copertura, riesce a dare “nuova vita” architettonica a una chiesa degli anni Sessanta.
IL PROGETTO
La Chiesa della Beata Vergine del Rosario fa parte di un complesso parrocchiale realizzato nella città di Lamezia Terme a partire dagli anni Sessanta e completato alla fine degli anni Novanta. Il complesso, che occupa un intero isolato urbano, si compone di tre fabbricati progettati nel 1966 dall’Architetto Luigi Casalini di Napoli: la casa canonica, la chiesa e il centro pastorale. Questi ultimi due sono stati interessati da un progetto di risanamento conservativo, con un interessante intervento di riqualificazione della copertura della Chiesa, elemento distintivo dell’edificio e di notevole valenza sia strutturale sia architettonica.
Le sue falde, infatti, sono modellate secondo i principi delle superfici corrugate in cemento armato, la cui caratteristica è quella di offrire adeguata resistenza statica nonostante gli spessori ridotti delle solette. Sul piano formale, l’opportuna sagomatura vuole riprodurre l’idea di una grande “tenda” con un riferimento diretto alla tenda Biblica dei Patriarchi Ebrei il cui significato, simbolicamente, allude al perenne ricordo per l’uomo della sua situazione di nomade su questa terra.
Problematiche
Ironia della sorte, proprio la copertura, quale elemento morfologico di maggior pregio architettonico dell’opera, non ha mai potuto godere del suo completamento materico e, per 50 anni, l’unico elemento posto a protezione della soletta in cemento armato è stato uno strato di guaina bituminosa.
Nonostante l’attività di manutenzione, i diversi elementi di degrado, dovuti a infiltrazioni, assenza di isolamento termico in copertura e forti condizioni di discomfort termico presenti in ogni stagione, hanno indotto la Diocesi di Lamezia Terme a programmare un intervento di risanamento della copertura, con incremento dell’efficienza energetica e una particolare attenzione alla sua riqualificazione architettonica.
La riqualificazione
Definire la migliore soluzione per realizzare una copertura isolata e ventilata, che garantisse durata e protezione negli anni e fosse in grado, allo stesso tempo, di esaltare per linee caratteristiche del tetto: questo l’obiettivo richiesto alla soluzione progettuale scelta.
La nuova copertura in zinco-titanio zintek® dota finalmente la chiesa di un adeguato strato di finitura. Lo zintek®, unitamente al pacchetto di isolamento, hanno di fatto contribuito a risolvere le problematiche presenti, incrementando le prestazioni termiche.
Le particolari qualità dello zintek®, la sua lavorabilità e adattabilità a forme architettoniche complesse, oltre alle eccellenti caratteristiche prestazionali di tipo meccanico, si sono rivelate le più adatte per valorizzare anche la particolarità della morfologia del tetto.
L’esecuzione dei lavori
La complessa geometria delle falde ha richiesto uno studio accurato delle linee di compluvio e displuvio, e, grazie all’analisi del disegno delle “linee di aggraffatura” sulle falde, è stato possibile enfatizzare l’idea espressiva del simbolismo della tenda, nel rispetto del progetto originario.
La copertura è ora di un distintivo Verde Laguna, colore dall’aspetto “morbido”, che si ben si armonizza con la texture della muratura in pietra dell’edificio, scelto fra i cromatismi della serie «The Color Line» di Zintek a seguito di verifiche della risposta del materiale in termini di luminosità e di riflettanza.
Le valenze simboliche espresse nella liturgia cristiana – secondo le quali il verde rappresenta il colore ordinario della speranza che accompagna il cammino quotidiano dei sacerdoti e dei fedeli – hanno definitivamente supportato la decisione finale.
Per la posa è stata scelta la tecnica dell’aggraffatura angolare, consigliata per pendenze maggiori di 25°: nei tagli delle singole lamiere in zinco-titanio, ognuna diversa dall’altra, e nelle pieghe delle aggraffature di giunzione delle stesse si può intravvedere l’applicazione di un sapere artigianale e di livello sartoriale.
Oggi la “Tenda dei Patriarchi”, rinnovata nei suoi drappeggi, può finalmente iniziare a prendere confidenza con la sua “nuova pelle”.