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Quando la bellezza incontra l’etica e la sostenibilità

Children’s Surgical Hospital
di EMERGENCY – Entebbe – UGANDA

L’ospedale chirurgico pediatrico di Entebbe, sulle rive del lago Vittoria, in Uganda, è un edificio straordinariamente bello. Esprime allo stesso tempo solidità e leggiadria, profondo radicamento e spinta verso l’alto.

La sua realizzazione ha seguito ferree regole di rispetto ambientale e di sostenibilità, sia nei materiali scelti sia nel processo tecnologico e costruttivo.

Il progetto è firmato da Renzo Piano e dal suo Studio RPBW, in collaborazione con lo Studio TAMassociati, che per EMERGENCY (assieme alla Building division dell’associazione umanitaria) hanno voluto realizzare un ospedale che alla bellezza fisica aggiungesse una bellezza etica, cioè un’alta qualità medica e un’alta qualità della vita. Caratterizza questo luogo l’armoniosa distribuzione dello spazio e l’ambiente altamente specializzato; casa per i malati, ma anche per i loro familiari, per i medici e per tutto il personale tecnico.

Zintek ha avuto un ruolo determinante nella realizzazione dell’ospedale. Ha prodotto e installato l’involucro di copertura, ma anche i canali di gronda, i pluviali, i controsoffitti, i corpi emergenti.

L’ospedale è stato costruito combinando la disponibilità delle risorse, la semplicità dell’uso, la durabilità nel tempo. Per questo, nel particolare contesto del territorio ugandese, lo zinco-titanio zintek® si è rivelato come il materiale ideale.

L’ECCELLENZA COME ATTO DI RESISTENZA CREATIVA: la sfida di EMERGENCY in Uganda

Gino Strada

EMERGENCY

“Voglio fare un ospedale scandalosamente bello”, aveva detto il fondatore di EMERGENCY Gino Strada a Renzo Piano, parlandogli dell’idea del centro pediatrico.
“A tutti noi piacerebbe che i nostri edifici fossero belli. Perché allora dovremmo riempire di cose brutte un altro Paese?”

Renzo Piano

RPBW

“Ho sempre pensato che etica ed estetica siano le due facce di una stessa medaglia – ha detto l’architetto genovese – la bellezza fisica e quella morale definiscono una bellezza etica, legata a una nozione di giustizia e di opportunità”.

Il nuovo centro di chirurgia pediatrica di Entebbe sorge su un terreno di 120mila metri quadri messo a disposizione dal governo ugandese. Dispone di 50 letti di degenza, 16 letti di terapia sub-intensiva, 6 di terapia intensiva, 3 sale operatorie, laboratorio, banca del sangue, farmacia, mensa e lavanderia. È una struttura a “U” circondata da un grande parco con 350 alberi, da un’area gioco esterna e da una guest house con 42 letti per pazienti e familiari provenienti da lontano.

La sua costruzione ha seguito un iter “inclusivo”: le scelte costruttive e progettuali sono state fatte assieme a chi vivrà la quotidianità e la gestione della struttura. Ecco, allora, essendo un ospedale pediatrico, il colore sulle pareti, personaggi animati e tanta luce naturale all’interno degli ambienti. I medici hanno discusso con gli architetti, trasformando il cantiere in un laboratorio dove sperimentare soluzioni innovative e sostenibili.

Accanto allo studio Renzo Piano RPBW, hanno partecipato al progetto dell’ospedale, secondo traguardo dell’AIME (African Network of Medical Exellence – rete sanitaria di eccellenza in Africa), lo studio di architettura veneziano TAMassociati, l’EMERGENCY building division e lo studio Milan Ingegneria, a supporto della parte di ideazione strutturale.

La funzionalità del doppio sistema di copertura

La struttura generale dell’ospedale è in muratura, è larga 60 centimetri ed è realizzata in terra cruda e materiali che ne aumentano la resistenza meccanica (tecnica del pisé).
Si tratta di una tecnica tradizionale reinterpretata in chiave innovativa per garantire un’inerzia termica che mantenga costanti la temperatura e l’umidità dell’edificio.
La solidità e la concretezza delle pareti in terra cruda, ancorate a terra, convivono con la leggerezza della struttura che regge la copertura in acciaio e zinco-titanio.

L’involucro di copertura è costituito da due elementi funzionali sovrapposti che operano in sinergia: il primo ha funzione di chiusura termica, acustica, di tenuta all’acqua e all’aria ed è rivestito in zintek® pre-patinato;
il secondo, una specie di ombrello, ha invece la funzione di proteggere l’edificio dalla radiazione solare ed è interamente rivestito da 2.670 pannelli fotovoltaici che soddisfano gran parte del fabbisogno energetico.
Il manto in zintek® è colpito dalla luce diretta solamente lungo la linea centrale dell’edificio, dove si collocano i 40 lucernari, che danno luce zenitale agli spazi distributivi.

La radiazione solare che incide sui lucernari è comunque parzialemente schermata dal grigliato metallico di accesso e manutenzione della copertura superiore.

In presenza di questi punti di discontinuità della copertura, sono stati particolarmente curati i dettagli di aggraffatura e sovrapposizione, per creare il massimo della continuità e della tenuta.

Grazie alla ventilazione naturale tra le due coperture, il calore trasmesso per irraggiamento non riesce a raggiungere l’edificio, fattore che contribuisce significativamente al risparmio energetico in fase di raffrescamento.

Dalle componenti della copertura è stato escluso il legno, perché troppo attaccabile dalle termiti, ampiamente diffuse nel territorio ugandese e particolarmente invasive. Per questo, nell’involucro di copertura si è prestata molta attenzione nell’evitare intercapedini o insenature accessibili alle termiti.

Quando la qualità del materiale fa la differenza

La capacità di mantenersi inalterato nel tempo è una delle caratteristiche dello zintek® maggiormente apprezzata da Renzo Piano. “È un materiale splendido che dura per sempre – ha affermato l’archistar – È un materiale nobile, che appartiene alla storia dell’architettura. E poi è un materiale che invecchia a modo suo, come il rame e il piombo, insomma come tutte le cose che provengono dalla natura”.

La presenza del titanio nella lega aumenta la resistenza alla deformazione permanente nel tempo, mentre la presenza del rame aumenta la resistenza alla trazione: combinando titanio e rame si riduce il coefficiente di dilatazione della lega.

A contatto con acqua o umidità, lo zintek® si “passiva” generando uno strato di carbonato di zinco altamente stabile e resistente alla corrosione, che ne determina la durabilità e assicura una bassissima manutenzione. Il materiale è totalmente riciclabile e non rilascia alcun residuo, l’acqua proveniente dai 388 metri lineari di pluviali in zintek®, quindi, può essere utilizzata per irrigare i giardini interni che sono parte del progetto curativo.

La malleabilità dello zinco-titanio zintek® e la sua lavorabilità hanno consentito una ottimizzazione della supply chain, con la produzione delle lastre a Porto Marghera, il trasporto via nave e la lavorazione con piegatura a freddo direttamente in cantiere.

La sostenibilità in architettura

Una architettura sostenibile è una architettura che opera su due fronti: il primo è quello del risparmio energetico, dell’utilizzo di materiali eco-compatibili, duraturi, riciclabili, rispettosi dell’ambiente. Il secondo fronte è quello dell’eticità. Essere una architettura sostenibile in senso etico significa realizzare spazi che siano rispettosi dell’uomo che li vivrà.

L’ospedale pediatrico di Entebbe segue entrambi i fronti dell’architettura sostenibile. Esso rappresenta un esempio di completo rispetto per tutte le regole di tutela ambientale e per quei valori che pongono al centro, prima e al di sopra di tutto, l’uomo.
Sono gli stessi valori alla base della filosofia aziendale di Zintek, basata su un forte senso di responsabilità nei confronti della società e una fiducia inattaccabile nell’idea che sia davvero possibile migliorare il nostro mondo, con il recupero, il mantenimento e il miglioramento dell’ambiente.

Non a caso l’azienda ha conseguito, tra le altre, la certificazione SA8000, basata sui principi dettati dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dalle Convenzioni ILO (International Labour Organization) e dalla Carta dei diritti del fanciullo.

Una architettura è sostenibile, dunque, quando minimizza gli impatti ambientali dell’edilizia, ripensandola come uno strumento per integrarsi alla Terra e all’uomo. Una architettura non invadente e invasiva produce salute e bellezza e innesca un circolo virtuoso che arricchisce le persone e il territorio che la ospita.

Zintek ha voluto promuovere i valori alla base di quest’opera attraverso una monografia d’autore e un redazionale di alto valore tecnico

Per celebrare e far conoscere ciò che ha realizzato in Uganda, Zintek ha deciso di pubblicare una monografia che descrive minuziosamente ogni fase del progetto di Entebbe.

Si tratta di una pubblicazione ricca di fotografie, grafici e testi esplicativi, realizzata con carta sostenibile e con una particolarissima copertina rigida che richiama, al tatto, la terra rossa africana.

”In Zintek ci prodighiamo da sempre perché creatività, artigianalità e sostenibilità delle aziende del made in Italy vengano riconosciute in tutto il mondo“ – così racconta l’amministratore unico Gianni Schiavon. “Con la monografia dedicata all’ospedale di Entebbe vogliamo promuovere la cultura d’impresa, cioè il racconto di come nasce e si evolve un progetto, quanta passione e quanto sforzo c’è dietro ogni opera”.

MONOGRAFIA:

Più di 240 pagine per raccontare, a scopo divulgativo, le tecniche di costruzione dell’edificio e per trasmettere il senso etico dell’opera.

REDAZIONALE TECNICO:

Un redazionale di alto valore tecnico, in cui viene spiegato il doppio sistema di copertura, garanzia di compatibilità ambientale e tecnologia d’avanguardia.

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