Nascita di Porto Marghera
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All’alba del Novecento il porto di Venezia è secondo per importanza solo a quello di Genova. Per poter competere a livello industriale e produttivo con gli altri mercati del Mediterraneo, la città deve iniziare a espandersi sulla terraferma.
Con l’ingresso sulla scena economica veneziana di un gruppo di imprenditori e industriali che mirano a ridefinire il ruolo della città nella grande industria, con un’ottica spiccatamente internazionale, Venezia fa un salto di qualità nella gestione dei capitali e delle imprese. I massimi esponenti del “gruppo veneziano”, come viene definito dagli storici dell’epoca, sono il conte Giuseppe Volpi di Misurata, Vittorio Cini e Achille Gaggia, che guideranno lo sviluppo economico e culturale della città fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Nel giugno 1917 il conte Volpi fonda la Società Porto Industriale di Venezia, e il mese successivo è promotore di una convenzione tra la suddetta società, lo Stato e il Comune di Venezia, che decreta la nascita di una nuova città nella città: Porto Marghera.
La zona, adatta a gestire i traffici di petrolio e carbone sfruttando la ferrovia, viene bonificata e vi si scava il canale Vittorio Emanuele, che si collega a quello della Giudecca.
Attorno agli anni ’30 si iniziano a costruire i primi stabilimenti: tra questi anche quello che, 80 anni dopo, diventerà la sede di produzione dello zintek®.
Lo zinco a Porto Marghera
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Lo stabilimento, situato in via delle Industrie e dotato di una banchina privata per l’approdo delle navi, nasce come polo industriale dedicato alla raffinazione dello zinco.
Il minerale, la blenda, proviene dalle miniere sarde di Montevecchio, in gestione all’allora società Montecatini, che decide di produrre tanto lo zinco quanto i suoi derivati.
Dal trattamento del metallo per via elettrolitica derivano i catodi di zinco, da questi i pani, quindi le leghe, i laminati, il filo e altre produzioni minori.
Lo stabilimento si specializza poi anche nella produzione di argento, piombo e di metalli allora innovativi come cadmio, indio e germanio.
Fra il 1936 e il 1940 vengono costruiti laboratori chimici e fisici d’avanguardia per effettuare analisi e test su nuovi prodotti.
Grazie alla sua intensiva attività di ricerca, lo stabilimento diventa uno dei punti di riferimento nel comparto metallurgico non ferroso del polo industriale veneziano.
Durante la seconda guerra mondiale, l’intera zona di Porto Marghera viene considerata obiettivo sensibile dagli Alleati, e lo stabilimento subisce pesanti danni.
La ricostruzione è però immediata, e già nei primi anni Cinquanta la produzione riprende.
È il periodo di massima gloria: nello spazio di una ventina d’anni quello veneziano diventa un vero impero industriale capace di generare una cultura del lavoro all’avanguardia, con l’organizzazione dell’operatività 7 giorni su 7, 24 ore su 24, e un sistema di esportazione pronto a conquistare nuovi mercati.
Inizio della produzione dello zintek®
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Superato il periodo di instabilità che colpisce Porto Marghera tra gli anni Sessanta e Settanta, agli inizi degli anni Ottanta lo stabilimento – in quel periodo azienda pubblica di Stato e proprietà di Eni – inizia la produzione di una nuova lega in zinco-rame-titanio chiamata zintek®.
Dal 1984 il prodotto viene collocato in diverse migliaia di tonnellate sul mercato europeo, dove il suo impiego fa già parte di una tradizione consolidata.
La privatizzazione e l’ingresso nel gruppo Cordifin
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Nel 1997, dopo la decisione di Eni di mantenere solo la gestione dei comparti petrolio, ingegneria e servizi, gli stabilimenti minero-metallurgici vengono messi sul mercato, compreso quello di Porto Marghera.
Sarà il gruppo Cordifin, holding veneta attiva a livello internazionale nei settori industriale, immobiliare e finanziario, a rilevarlo e ad accaparrarsi così una struttura efficiente, con una superficie di 86.000 metri quadri, di cui 48.000 coperti.
Investimenti massicci sulla produzione e sulla comunicazione portano la società in una posizione di primo piano sul mercato internazionale, con oltre 100.000 tonnellate di materiali l’anno: laminati per l’edilizia, leghe per pressofusione, leghe ad alto tenore di alluminio, leghe per colate centrifughe, filo di zinco e, appunto, il collaudato laminato zintek®.
La nascita di Zintek S.r.l.
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Nel 2003 il gruppo Cordifin compie una scelta strategica: creare una filiera completa per il laminato zintek® che vada dal materiale liquido fino alla commercializzazione e all’applicazione in architettura, controllando e seguendo tutte le fasi della produzione, della progettazione e della vendita. Nasce così Zintek S.r.l.
Partono i primi progetti, all’inizio nel Veneto (edifici residenziali, hotel, commerciali), poi nelle regioni vicine e quindi in tutta Italia.
Nel 2006 il primo grande banco di prova: il centro commerciale Carrefour di Limbiate – MB, il più grande ipermercato della catena in Europa, dove il rivestimento in zintek® non è più soltanto una copertura, ma con la sua presenza definisce la fisionomia stessa dell’edificio.
Zintek diventa general contractor.
L’anno successivo Zintek partecipa al restauro conservativo dell’Hilton Hotel Molino Stucky sull’isola della Giudecca.
La facilità con la quale un elemento così evidentemente contemporaneo come lo zintek® può adattarsi agli edifici storici si conferma tre anni dopo in altre due opere di restauro, quella della chiesa di San Michele arcangelo, a San Michele di Piave, e quella del Palazzo delle Poste di Trieste, che riceve il plauso dell’ente Poste Italiane.
Zintek oggi
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Oggi Zintek è una società affermata a livello nazionale e internazionale.
Ha partecipato a progetti di grande rilevanza, come la riqualificazione del Quartiere le Albere di Trento (su progetto di Renzo Piano), l’UniCredit Pavilion (disegnato da Michele De Lucchi), la nuova sede di Prysmian (progetto di Maurizio Varratta) e l’ospedale auxologico San Luca (di Tobia Marcotti) a Milano, ed è tra le aziende più attive nel piano collettivo di rinascita di Porto Marghera.
Qui ha realizzato edifici di particolare interesse, come il restauro della torre definita Ex azotati, la più alta di Marghera; la Cittadella dell’Edilizia, sede dell’Associazione nazionale costruttori edili; il Venice Lifestyle center, centro polifunzionale ed espositivo nei pressi del Polo Vega.
Dal 2018 Zintek ha iniziato un processo di internazionalizzazione, aprendosi ai mercati europei ed extraeuropei, con l’apertura di showroom e il lancio di collaborazioni con partner locali.