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Costruire sul costruito

per entrare nell’anima di Venezia, rispettare le sue tradizioni e rappresentare il dialogo con il futuro

Ci sono i pontili delle fermate acquee dei mezzi pubblici; c’è la cupola della Cafè Haus dei Giardini Reali di San Marco; c’è poi Molino Stucky, che si affaccia imperioso sul canale della Giudecca; o Murano, dove Le Conterie sono rinate a nuova vita dopo una riqualificazione sostenibile; e c’è la Fondazione Cini, all’isola di San Giorgio, che ospita un’esposizione di Vatican Chapels, attraverso le quali i più importanti architetti del mondo hanno potuto esprimere la propria arte.

Percorrendo i canali di Venezia, il comune denominatore di questi luoghi è la presenza dello zintek®. Come in un crescendo di progettualità, tutela, versatilità, lo zinco-titanio di Zintek è protagonista della riqualificazione del centro storico di Venezia.

Attraverso le opere di restauro o riqualificazione, così come attraverso i progetti innovativi, Zintek ha saputo leggere la sua città, adattarsi alle sue regole, rispettare la sua tradizione e i suoi dettami architettonici. Fino a esprimere la sua internazionalità e la sua futurista modernità attraverso un’opera moderna come la Vatican Chapel firmata dall’architetto australiano Sean Godsell.

Su questi temi abbiamo intervistato Renata Codello, Segretario generale della Fondazione Giorgio Cini, già Soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Direttore del Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per il Veneto. Architetto di fama e figura tra le più autorevoli del nostro Paese, Renata Codello è intervenuta sulla conservazione e la tutela dei beni architettonici di Venezia tra passato e futuro, tra piombo e zintek®.

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VIDEO INTERVISTA

Intervento di Renata Codello
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

I pontili degli imbarcaderi: lo zintek® come elemento armonizzante tra materia, luce e movimento

Zintek ha riqualificato i principali pontili degli imbarcaderi dei mezzi pubblici veneziani. Lungo il Canal Grande sono Piazzale Roma, Ferrovia, Rialto, Giardinetti, San Marco e, più in là, il Lido. I terminal della mobilità cittadina contano su una decina di approdi realizzati e il rinnovamento di tutte le biglietterie.

Si tratta di luoghi che per la loro contemporaneità costituiscono un elemento di rottura e proprio per questo risultano ricchi di interesse architettonico e funzionale: il laminato zintek® “firma” una struttura lineare e semplice, che, grazie al colore non invasivo e alla superficie opaca, coniuga esigenze estetiche con necessità pratiche di resistenza alla corrosione e di durata nel tempo.

Lo zinco-titanio dalla tonalità del colore grigio ben si amalgama con il legno e il vetro e riflette la luce del cielo, giocando con il movimento dell’acqua.

Il progetto è degli architetti Pierpaolo Fugali e Luca Gasparini, che hanno scelto di rifarsi a una suggestione storica: gli imbarcaderi sono infatti ispirati a un pontile degli anni ’50 realizzato al Lido su progetto dell’architetto Duilio Torres.

Il rapporto col fronte acqueo è stato risolto con l’uso di grandi superfici vetrate per mantenere la permeabilità visiva, così come la trasparenza e facilità di movimento è assicurata dall’apertura del fronte sul lato terra. Il risparmio energetico è garantito dall’installazione di impianti fotovoltaici.

Il laminato in zinco-titanio zintek® si configura, quindi, come un materiale ideale per i progetti di riqualificazione, in grado di assicurare alla costruzione una lunga durata, grazie alla resistenza all’aggressione dell’umidità e all’assenza di manutenzione. È capace di unire la modellabilità necessaria a riprodurre stili e suggestioni a una resistenza tale da non richiedere ulteriori interventi, il tutto fondendosi alla perfezione con l’ambiente che lo circonda.

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UN MATERIALE ATTENTO E RISPETTOSO DELL’ESISTENTE

Estratto dall’intervento di Renata Codello
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

L’arte restituita alla città: nel recupero dei Giardini Reali è lo zintek® l’erede del piombo

Il restauro dei Giardini Reali di San Marco è la dimostrazione di come lo zintek® abbia saputo rispettare il costruito. Limitrofi a Piazza San Marco, i Giardini Reali, di pubblico accesso, si estendono per una superficie di circa 5.000 metri quadrati.

Lo zintek® è stato usato per le coperture degli edifici, in particolare la serra.

Il materiale si pone come l’evoluzione, la versione contemporanea, del piombo, in una sorta di continuità con il piombo presente sulla cupola del Padiglione del Santi e su numerose altre cupole di Venezia.

Zintek si è dimostrata il partner ideale per realizzare quest’opera. Il suo laminato in zinco-titanio è stata la soluzione migliore, non solo per gli aspetti ecologici e funzionali, ma anche paesaggistici e formali.

In questo progetto lo zinco-titanio zintek® ha un ruolo fondamentale, il ruolo di materiale futuribile. Fa dialogare l’antico con il nuovo, si inserisce armoniosamente nell’ambiente circostante, si fonde con gli elementi preesistenti. Vista dal bacino di San Marco, la nuova serra con la copertura in zinco-titanio è come se abbracciasse la Cafè Haus in modo del tutto naturale. Il rapporto con le ombre, con i colori, con le cupole è esso stesso un dialogo fra nuovo e antico. Il valore cromatico dello zinco-titanio è un elemento fondante: è il colore della luce, è il colore del piombo, ha un forte valore estetico perché asseconda la luce senza frapporsi ad essa.

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LO ZINTEK COME IL PIOMBO, UN’INTUIZIONE TECNOLOGICA

Estratto dall’intervento di Renata Codello
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

Tra passato e presente: Molino Stucky come esempio del dialogo tra storia e modernità

Dal Canal Grande al canale della Giudecca. Un’architettura industriale dell’800 trasformata in un albergo a 5 stelle, Molino Stucky, ha richiesto una cautela straordinaria e una selezione attenta dei materiali, per non tradire l’unicità di un edificio che ha segnato la storia e il volto della città. Un restauro durato cinque anni, per mantenere inalterato l’aspetto originario, in cui i tecnici di Zintek hanno assicurato la propria presenza lungo tutto il percorso dell’opera, dal progetto alla preventivazione, fino all’assistenza diretta in cantiere durante la posa dei diversi elementi.

Un complesso architettonico impossibile da ignorare per chi entra a Venezia, quello di Molino Stucky: fatto costruire nel lontano 1882 da Giovanni Stucky, meccanico, progettista e visionario, sui resti di un antico convento, visse mezzo secolo di splendore macinando, è il caso di dirlo, numeri e primati: attività continua 24 ore su 24, oltre 1.500 operai addetti ogni giorno alla produzione di 2.500 quintali di farina, pasta e biscotti, primo stabilimento a dotarsi di energia elettrica e macchinari all’avanguardia. Oggi l’edificio del Molino Stucky ospita l’albergo Hilton e centro congressi.

Il tema delle coperture si è rivelato tema delicato: sono stati presi in considerazione sia i materiali sia le tecniche costruttive caratteristici dell’architettura veneziana. Si è, così, scoperto che, fin dagli inizi del Novecento, lo zinco puro era molto usato in città per la realizzazione di grondaie ed elementi decorativi, compresi quelli del Molino Stucky.

La volontà di recuperare questa tradizione servendosi, però, di un materiale moderno, ha portato alla scelta del laminato in zinco-titanio zintek®, legittimo erede dello zinco: stessa sfumatura di grigio, perfetta nell’abbinamento con il colore dei caratteristici mattoni del Molino Stucky, stessa malleabilità e nuova, potenziata resistenza.

Qui la componente umana è stata fondamentale, perché ha saputo comprendere il passato e adattare il prodotto al contesto del patrimonio esistente, privilegiando i fattori qualitativi e non quantitativi.

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LA COMPONENTE UMANA COME FATTORE DETERMINANTE

Estratto dall’intervento di Renata Codello
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

Dalle ciminiere alla sostenibilità: a Murano Le Conterie diventano leggere e sostenibili

Il viaggio prosegue a Murano, per scoprire il recupero composito de Le Conterie, rigenerazione urbana sostenibile di una storica area industriale di 22.000 metri quadri.

L’”isola del vetro” ha sviluppato nei secoli un modello abitativo caratteristico, con edifici unici che comprendevano residenza e fornace. Il complesso delle Conterie, votato alla produzione del vetro dal 1830, antica sede di produzione di perle e perline (le “conterie”, appunto), fu costruito alla fine dell’Ottocento.

Il progetto si è proposto, pur conservando la memoria dell’insediamento industriale, di dare all’intervento un carattere adeguato all’uso abitativo, con particolare attenzione alle relazioni con il tessuto urbano circostante.

Il restauro ha restituito una residenza studentesca, un complesso residenziale, attività artigianali e commerciali, un ampliamento del museo e un hotel.

Per mantenere il più possibile la stretta connessione tra i nuovi edifici e l’edilizia preesistente, si è posta particolare attenzione alla scelta dei materiali: mattoni di recupero per sostituire le porzioni di muratura mancanti; mattoni pieni nuovi fatti a mano; malta di calce spenta e cotto macinato sottile per la stuccatura dei giunti; mattoni faccia a vista sabbiati per il raddoppio della facciata esistente. E, naturalmente, coperture in laminato in zinco-titanio zintek®.

Qui l’armonia delle forme unisce in sé bellezza estetica e resistenza. Le regolarità geometriche, con una alternanza tra pieni e vuoti che alleggerisce il complesso, sono state enfatizzate grazie a coperture realizzate con la tecnica detta “tedesca” o “belga”, con giunto a listello. Qui si esplica al meglio la flessibilità dello zintek®.

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IL MIGLIORAMENTO CHE PORTA LO ZINTEK

Estratto dall’intervento di Renata Codello
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

Da Venezia al mondo: Vatican Chapel, quando il quotidiano di Zintek diventa arte internazionale

Il nostro viaggio si conclude alla Fondazione Giorgio Cini, nella meravigliosa isola di San Giorgio. Qui, nel bosco dell’isola, è in esposizione permanente la Vatican Chapel che Zintek ha realizzato con l’architetto Sean Godsell per il padiglione della Santa Sede durante la Biennale di Architettura di Venezia 2018.

La prima volta della Santa Sede nello spazio della Biennale di Architettura si è concretizzata in dieci cappelle firmate da altrettanti grandi architetti nel bosco dell’isola di San Giorgio, divenuta metafora di un labirinto.

In questo dialogo con il mondo dell’arte, la Vatican Chapel firmata Zintek è una torre con struttura portante in acciaio e completamente rivestita in zinco-titanio zintek®.

I quattro lati della torre si aprono per rivelarne l’altare e, viste dall’alto, le porte verticali della cappella formano una croce. Nelle intenzioni dell’architetto, la cappella è un luogo pacifico e sicuro, che induce alla contemplazione, alla meditazione, all’autoriflessione.

C’è un senso pionieristico nell’unione tra l’architetto Godsell, il progetto della Santa Sede e Zintek.

Con questo progetto sono stati esplorati nuovi orizzonti e nuove possibilità. Le qualità dello zintek® non potevano che mostrarsi in un manufatto in cui la versatilità del materiale si trasforma in versatilità di pensiero e di concetto. Dal recupero conservativo all’arte pura, in un dialogo simbolico di affinità tra tecnologia, progetto artistico e materiali altamente performanti.

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UNA ALCHIMIA RARA

Estratto dall’intervento di Renata Codello
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

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